
Le pillole di Maria Vittoria dal WEB (Meine Filme)
(Aus Venedig Luigi Noira und Valentina Vignoli mit der freundlichen Zusammenarbeit von Maria Vittoria Battaglia, Vittorio De Agr (RS) und ängstliche Marina – Die Fotos werden aufgrund der Art Concession der Venedig -Ausstellung veröffentlicht)
Vakhim di Francesca Pirani (Notti Veneziane) chiude le GdA
Zusammenfassung: Adottato in Cambogia a quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, aber, non scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi, decidono di andarla a cercare.
Rezension: Vakhim è un film-documentario toccante e delicato, che affronta con estrema sensibilità il tema dell’adozione internazionale e il complesso processo di integrazione culturale e personale di un bambino strappato dalle sue radici. Diretto con mano delicata, il film narra la storia di Vakhim, un bambino cambogiano adottato da una famiglia romana, offrendo un ritratto sincero e intimo di una vita sospesa tra due mondi.
Il formato documentaristico si rivela una bella scelta: attraverso le riprese fatte dalla madre adottiva, si assiste alla crescita del bambino e alla sua lotta per imparare una nuova lingua e adattarsi a una nuova cultura, mentre progressivamente perde contatto con la sua lingua madre e il ricordo della sua storia in Cambogia.
La narrazione in voiceover della madre adottiva aggiunge una dimensione emotiva e riflessiva che rende il film ancora più autentico, filtrato dalle parole, a volte cariche di incertezze e preoccupazioni, di una madre che ama incondizionatamente suo figlio. Attraverso le sue riflessioni, il film affronta anche temi complessi come gli scandali legati alle adozioni internazionali e le difficoltà psicologiche, il blocco del passato e il tentativo di riavvicinarsi alle proprie origini. Infatti il film racconta anche dell’incontro del ragazzo con la sorella, anche lei adottata in italia, e con la madre biologica in Cambogia, momento di confronto con una realtà da cui sono stati protetti, e da cui sono stati separati per salvarsi. Questi momenti rivelano la complessità dei legami familiari e l’importanza della memoria, soprattutto quando essa è frammentata e vulnerabile. Il film riesce a essere toccante senza mai cadere nel melodramma, mantenendo sempre un tono rispettoso e sincero verso le esperienze vissute dai protagonisti.
Non è un film che offre risposte facili, eher, pone molte domande sull’identità, sulle scelte genitoriali, sulla memoria e sull’appartenenza culturale.
Giudizio: 4/5
Maria Vittoria Battaglia