#Venezia81 – 28.8/7.9 2024 SPECIAL #9 (DAYS 4&5)

Maria Vittoria's pills from the WEB (MyMovies)

(from Venice Luigi Noera and Valentina Vignoli with the kind collaboration of Maria Vittoria Battaglia, Vittorio De Agrò (RS) and Marina Pavido – the photos are published courtesy of the Venice Film Festival)

Prosegue la BIENNALE College con altri due bei film d’esordio

January 2 di Zsófia Szilágyi

Synopsis: January 2 It is the microrealist story of a separation from the point of view of the best friend of his wife. Klára moved away from her husband helped by her friend ági. Fanno un totale di sette viaggi in macchina. Sebbene prendano sempre la stessa strada, andata e ritorno, ogni volta è un viaggio diverso.

Review: January 2 è un film che sorprende per la sua semplicità quasi disarmante. Diretto con mano ferma e distaccata, il film racconta una giornata ordinaria – quella del 2 January, appunto – in cui una donna appena separata affronta il trasloco in un nuovo appartamento, accompagnata dalla sua migliore amica. Il contesto è volutamente sobrio: non ci sono colpi di scena, né dramma urlato, ma piuttosto una sequenza di azioni ripetitive, quasi meccaniche, come caricare scatoloni, percorrere le strade in macchina e affrontare gli inevitabili addii con amici e familiari.

La narrazione è scandita da lunghi silenzi, interrotti solo da brevi dialoghi che sembrano esistere più come riflessi di pensieri inespressi che come veri scambi emotivi. La donna separata è immersa in una malinconia che non esplode mai in lacrime o lamenti: i suoi gesti misurati e il suo sguardo vuoto parlano di un dolore che rimane sullo sfondo, quasi invisibile. L’amica, il cui recente litigio con il compagno sembra emergere come un’eco del divorzio in corso, è l’unica voce che tenta di dare forma a questa malinconia, interrogandosi sulla sua stessa vita sentimentale.

Il film non offre risposte, ma lascia sospese domande che continuano a riecheggiare anche dopo la fine, spingendo lo spettatore a riflettere su quanto l’amore possa essere fragile, instabile, e forse non del tutto perso anche quando sembra esserlo. Ma il film non prende mai una posizione chiara: rimane una cronaca distaccata, un ritratto freddo e lucido di una separazione, che si limita a mostrare senza mai commentare.

Ed è forse proprio in questa freddezza che risiede la sua più grande debolezza, perché January 2 sembra sfuggire a qualsiasi tentativo di coinvolgimento emotivo, risultando un po’ sciapo in superficie, pur nascondendo una riflessione profonda sulla fine di un amore e su ciò che resta dopo.

Judgment: 3,5/5

 

il mio compleanno foto matteo casilli

Il mio compleanno di Christian Filippi

Synopsis: Riccardino sta per compiere diciotto anni nella casa famiglia in cui vive. Da quattro anni è stato separato dalla madre, una donna con forti disturbi di personalità. Nonostante la premurosa e attenta guida della sua educatrice, che desidera per lui un futuro al sicuro nella casa famiglia, Riccardino decide di scappare per raggiungere sua madre e vivere con lei. La sua illusione presto si trasformerà in un’amara realtà e Riccardino dovrà fare una scelta difficile.

Director's Statement

La genesi del film risale a un laboratorio di scrittura che ho tenuto nelle case famiglia di Roma nel 2018. following, ho deciso di raccogliere quanto più materiale possibile dalle narrazioni che i ragazzi, i tutor e gli assistenti sociali avevano condiviso con me per raccontare una storia autentica e universale. La mia speranza è che lo spirito del film possa davvero rendere l’anima dei personaggi, e soprattutto del protagonista, che rappresenta una nuova generazione di giovani che vivono ai margini della nostra società, sono spesso invisibili e crescono senza la guida dei genitori. L’approccio di questa generazione alle situazioni dolorose non è semplicemente scoraggiato o passivo, ma è invece caratterizzato da un potente senso di ironia e umorismo irriverente, per proteggersi dai propri fantasmi. Vista la natura della storia raccontata, il film avrà sicuramente un sapore drammatico, ma non mancheranno sprazzi di ironia e comicità da parte del protagonista: un illusionista con un’unica grande illusione, his mother.

Review: Il film esplora la delicata fase di transizione dall’adolescenza all’età adulta attraverso gli occhi di Riccardino, un ragazzo cresciuto in una casa famiglia, separato dalla madre in seguito a una situazione di grave disagio familiare. Con un imminente diciottesimo compleanno che sancirà l’uscita dall’istituto, il protagonista si trova a dover affrontare una dolorosa e difficile presa di coscienza: il desiderio di tornare dalla madre si scontra con la dura realtà della sua incapacità di prendersi cura di lui. La trama del film, diretta con mano ferma e una chiara volontà di affrontare temi sociali complessi, non si risparmia in termini di tensione emotiva. Il percorso di Riccardino è un viaggio di ribellione, dolore e, finally, di accettazione, in cui si riflettono le storie di molti giovani alle prese con traumi familiari irrisolti. La sua decisione di contattare e scappare con la madre, rubando un telefono, rappresenta simbolicamente la ricerca disperata di una famiglia che sembra essergli stata negata, così come la sua progressiva realizzazione che l’amore materno non sempre coincide con la capacità di offrire una vita stabile e sicura. Nonostante la potenza della narrazione e la complessità dei temi trattati il film non riesce sempre a trasmettere le emozioni che si propone di evocare. La recitazione dei protagonisti, per quanto intensa e ben diretta, cade a volte in una teatralità eccessiva che rischia di allontanare lo spettatore dalla realtà dei personaggi. I momenti più drammatici, invece di affondare nella cruda autenticità, perdono di impatto a causa di un tono troppo costruito, che sembra strizzare l’occhio più al palcoscenico che alla macchina da presa.

Nonostante queste riserve, il film resta un’opera importante, soprattutto per il messaggio che intende veicolare: la lotta per ritrovare sé stessi, la ricerca del proprio valore e la capacità di accettare il dolore come parte integrante della crescita personale. La scena finale, in cui Riccardino, consapevole del fallimento del suo tentativo di riunirsi alla madre e del rigetto della richiesta dell’art. 25 (che gli avrebbe permesso di rimanere in casa famiglia anche se maggiorenne) piange ma trova la forza per guardare avanti, è uno dei momenti più toccanti e sinceri del film. The protagonist, pur devastato, appare finalmente pronto ad affrontare la vita con una consapevolezza nuova, capace di riconoscere la sua forza interiore.

Judgment: 3/5

Maria Vittoria Battaglia

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