At the halfway point, a possible Palme d'Or appears on the horizon: old Audiard tries the big shot!
(from Cannes Luigi Noera and Maria Vittoria Battaglia with the kind collaboration of Vittorio De Agrò (RS) – the photos are published courtesy of the Cannes Film Festival)
COMPETITION
FENG LIU YI DAI (CAUGHT by THE TIDES) di JIA Zhang-Ke
Synopsis: Feng liu yi dai, di Zhangke Jia, is set in the early years 2000 and tells the story of Qiao Qiao, che vive un’appassionata ma fragile storia d’amore con Guao Bin. Quando il suo amato scompare, allontanandosi da lei per tentare la fortuna in un’altra provincia della Cina, Qiao Qiao decide di mettersi in viaggio per cercarlo
Review: Oltre al tempo e alla pazienza esiste anche una terza via nell’amore, quelle storie sfiorate, appena nate, ma mai vissute pienamente per motivi diversi e frutto di rimpianti e malinconia da parte della coppia protagonista.
Zhangke Jia mette a dura prova la pazienza e disponibilità dello spettatore nel voler raccontare e mostrare i “progressi” compiuti dalla Cina nel terzo millennio tramite video amatoriali di una festa di fine anno, immagini di repertorio ed interviste di nostalgici della vecchia Cina comunista. Una scelta autoriale discutibile , esasperante e lenta, almeno per chi vi scrive, che metterà a dura prova anche il fan più incallito del cinema cinese, dovendo trovare un appiglio narrativo , stilistico ed attoriale per giustificare una storia a tratti davvero noiosa e faticosa da capire.
Il passaggio della Cina da paese scelto dalle aziende internazionali per delocalizzazione ai fini economici al ruolo di super potenza è abbastanza chiaro,, impressionante e colpevolmente consentito dell’Occidente.
Osserviamo la trasmissione di una Cina poco nota, vasta, popolata da uomini e donne pronti a lasciare il passo alle nuove generazioni.
La storia d’amore tra Qiao Qiaio e Guao Bin che secondo le aspirazioni del regista avrebbe dovuto essere l’elemento di collegamento dei 22 anni raccontati, appare debole e priva di intensità “salvata ” dalla completa bocciatura dalla bravura dell’interprete che esprime le emozioni del suo personaggio inizialmente con il canto poi con il sorriso e dopo con silenzio pieni di tristezza e solitudine. L’attrice cinese tiene in piedi il film, dimostrando esperienza e naturalezza per una recitazione di sottrazione.
La parte finale o se preferite gli anni del covid rappresentano la parte più convincente, dinamica, emozionante.sia nel vedere come i cinesi e la Cina siamo ormai protagonisti della modernità della tecnologia e social network come Tik tok.
I due amanti ormai invecchiati , dopo essersi inseguiti per anni, si ritrovano casualmente nel supermercato dove lavora la donna.
I silenzi, le incomprensioni, le scelte sbagliate, non si possono cancellare, né cambiarli.
Ma alla fine della vita, ci si può guardare con amore e senso di protezione, ma per poi “correre” convintamente verso il futuro senza nessun rimpianto.
EMILIA PEREZ di Jacques AUDIARD
Synopsis: Emilia Perez, film directed by Jacques Audiard, is set in present-day Mexico, where the lawyer Rita lives and practices. One day the lawyer receives a completely unexpected offer: help a feared local boss, linked to the Mexican cartel, to retire from his shady business and disappear forever. The man would like to undergo sex reassignment surgery and thus become the woman he has always wanted to be. This way he will not only evade the authorities, but he will finally be able to live his life with the gender he has always felt he belonged to.
Review: A murderer, a ferocious Mexican drug trafficker, father of two children? he may have had the desire to be a woman from an early age?
The musical and existential cyclone Emilia Perez breaks out in Cannes 2024, placing one's Palme d'Or ambitions on one side and on the other opening the debate on whether it is legitimate that even the most brutal villains have the right and possibility to change their lives and be happy.
Emilia Perez is a risky operation, ambitious, originale fin dalla scelta del regista di raccontare questa “black fable” utilizzando il genere musicale , faccendo cantare e ballare lo spettatore nonostante la serietà e complessivita delle tematiche inserire in una sceneggiatura complessivamente di livello, gripping and full of twists , but above all balanced in alternating genres from musical to introspective to drama, adapting pace and tone to the changes.
Zoe Saldana sings and dances masterfully, without any kind of mask(Guardians of the Galaxy , Avatar) in the role of the lawyer Rita tired of defending powerful perpetrators of the worst atrocities , si ritrova ‘assunta” da Manita Mantas più ricercato e spietato boss messicano per un incarico incredibile e sconvolgente.
Rita will first become the keeper of a boss's most intimate secret and then a sincere friend of Emilia Perez, la donna nata dalle “ceneri ” di Mantas.
Emilia Perez is finally happy, at ease, and for the first time he will truly fall in love.
But Mantas' past cannot be erased with a scalpel. A past divided between death and love for his two children and his ex-wife Jessie ( a good and flexible Selena Gomez)unaware of the choice made by Mantas.
Saldana will find herself increasingly involved between two lives , that of Emilia's benefactor and that of Mantas determined to keep his children and wife under his control.
Karla Sofía Guascon is a pleasant acting surprise capable of conquering the spectator and making him perceive the suffering of a soul struggling in a body that is not his own and then later having to manage the consequences of his choice up to the extreme consequences.
Emilia Perez is a bittersweet vision , sliding, at times even fun and exciting, keeping the bar straight without exceeding even in the most sloppy passages , rhetorical and tragic in the second part of the finale.
Who knows if popular wisdom will be able to coin a phrase, a righteous proverb about the prison of the body.
On hold, let's dance and reflect with Emilia Perez . .
Vittorio De Agrò (RS)