
The critical gaze of Maria Vittoria from the Zoo Palast
(from Berlin Luigi Noera with the kind collaboration of Maria Vittoria Battaglia and Vittorio De Agrò of the editorial staff Ground floor– The photos are published courtesy of the #BERLINALE)
Lin's debut film is much more than the plot, dove il vero protagonista è l’intreccio dei vizi umani
#Brief HistoryOfaFamily di Jianjie Lin è stato presentato a #Panorama
Synopsis: The fate of a wealthy family is mysteriously intertwined with that of their son's new enigmatic friend in China's post-one-child policy. Emozioni represse, aspettative insoddisfatte e segreti non detti vengono alla luce.
Jia ting jian shi (#Brief HistoryOfaFamily) di Lin Jianjie | con Zu Feng, Guo Keyu, Sun Xilun, Lin Muran – Repubblica Popolare Cinese / France / Denmark / Qatar 2024 European first | First work
E’ l’ora di educazione fisica in un liceo dai contorni surreali. Non si sentono voci, non si vedono studenti, ad eccezione di Shuo, alle prese con le trazioni. Poi un tonfo, e lo studente è steso a terra con un ginocchio infortunato. Entra allora nella scena un secondo studente, Wei, che accompagna il compagno in infermeria e si sincera nei giorni seguenti che si stia curando come si deve. I due, senza mai scambiarsi una parola, diventano amici, vanno a casa insieme e Shuo inizia a conoscere la famiglia dell’amico che rimane affascinata dal ragazzo silenzioso.
La storia inizia a svilupparsi attorno ai quattro personaggi, quasi sempre solo nelle mura di casa. Il silenzio è padrone delle scene, le parole sono poche e decise, le dinamiche si sviluppano tra gli sguardi e i sorrisi, falsi o sinceri, teneri o severi, affettuosi o invidiosi. Piano piano viene svelata la storia di Shuo, proveniente da una famiglia povera, orfano e vittima di abusi, che sembra contrastare, almeno in apparenza con quella di Wei, i cui genitori sono ricchi e molto presenti -troppo presenti.
Il finale del film non è particolarmente esplicito e forse lo spettatore può perdersi dietro agli intrecci di una trama ingarbugliata che pone tante domande e fornisce poche risposte. Ma il film di Lin è in realtà molto più della trama, perché il vero protagonista è l’intreccio dei vizi umani. I personaggi del film, indeed, sono legati l’uno all’altro da invidia, da attrazione, da vanità. Shuo si fa amare perché sa dare agli altri esattamente quello che desiderano più nel profondo, essere guardati come se si fosse la donna più bella, essere ammirati come se si fosse il più grande sulla terra. E in cambio riesce a farsi dare tutto ciò che desidera, l’affetto di una famiglia, la maglietta che più gli piace, il rispetto. Tra intrighi e segreti il film è un crescendo di ansie e aspettative, un’opera che terrà lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto.
Maria Vittoria Battaglia