
(da Venezia Luigi Noera con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia e Vittorio De Agrò (РС) – Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Biennale)
Ryusuke Hamaguchi bissa il successo di Drive my car con Il male non esiste
конспект: Takumi e la figlia Hana vivono nel villaggio di Mizubiki, nei pressi di Tokyo. Come altre generazioni prima di loro, conducono una vita modesta assecondando i cicli e l’ordine della natura. однажды, gli abitanti del villaggio vengono a conoscenza del progetto di costruire, vicino alla casa di Takumi, un glamping, inteso a offrire ai residenti delle città una piacevole fonte di “evasione” nella natura. Quando due funzionari di Tokio giungono al villaggio per tenere un incontro, diventa chiaro che il progetto avrà un impatto negativo sulla rete idrica locale, e ciò causa il malcontento generale. Le intenzioni contraddittorie dell’agenzia mettono in pericolo sia l’equilibrio ecologico dell’altopiano sia lo stile di vita degli abitanti, con profonde ripercussioni sulla vita di Takumi.
Рассмотрение: Con una musica greve sullo sfondo di alberi fruscianti ed il Cielo. Inizia così il nuovo film di Ryusuke Hamaguchi.
Una bambina si aggira curiosando per il bosco innevato, mentre un uomo prepara i ciocchi di legno per il fuoco. E’ di per se una affresco bucolico, ma qualcosa di inaspettato succederà come preannuncia questo quadretto iniziale rassicurante.
E’ il sig. Takumi che insieme alla figlia Hana e pochi altri vivono in un parco naturale ad un tiro di schioppo dalla frenetica metropoli Tokyo.
Il sig. Takumi porta la figlia Hana nel bosco per insegnarle i tipi di alberi ivi presenti, le specie di animali presenti e quanto può esere utile per una vita in quei posti.
La figlia Hana è l’unico affetto che gli è rimasto dopo la morte della giovane moglie. Ma le nubi si addensano su questa situazione celestiale quando arrivano nella comunità i rappresentanti di una ditta che intende creare un Gampling, ossia un villaggio naturalista di lusso, e devono interpellare il consiglio locale.
I due sfortunati dipendenti dell’agenzia inviati da Tokyo per incontrare gli abitanti del villaggio, il quarantenne Takahasi e la sua giovane collega Mayuzumi, sono stati inviati a fare da cuscinetto con gli abitanti ignari. La coppia non può offrire nulla se non ammissioni riluttanti.
Dopo un primo approccio viene fuori il problema dell’inquinamento della falda a causa del nuovo insediamento e in un susseguirsi di proposte alternative e controproposte i due rappresentati si rendono conto che il progetto va rivisitato, anzi restano affascinati dai luoghi incontaminati e dalla popolazione locale al punto di decidere di cambiare stile di vita!
Il film non è una storia di una comunità rurale che si ribella ai predoni ambientali della grande città. È un film silenzioso che con ironia per dirci che anche loro sono solo ingranaggi della macchina.
Apparentemente incentrato sull’opposizione della gente del posto a un sito di “glamping” nei boschi, diventa una riflessione sfumata sul nostro rapporto distruttivamente bisognoso con il mondo naturale.
In questo racconto lieve come è usuale per i giapponesi si innesta un momento di drammaticità che aiuta a spezzare il passo monotono del film.
La piccola Hana si perde e tutti gli abitanti si mettono alla sua ricerca al calar del buio, persino i due rappresentanti della ditta di costruzione. Il film con un simbolismo delicato termina con il ritrovamento della piccola Hana intenta ad osservare un cerbiatto ferito. E’ realtà oppure no?
Ci viene in aiuto il titolo del film: il male non esiste!
Con grande economia di mezzi, il film tocca questioni come il turismo eccessivo, il riscaldamento globale con le sue conseguenti guerre per l’acqua e gli incendi devastanti, la proprietà della campagna e l’impatto dell’attuale moda dei ritiri forestali rigeneranti tra gli abitanti stressati delle città.
Ma ecco il commento del regista:
In questo film ho avuto la straordinaria opportunità di lavorare nuovamente con la compositrice di Doraibu mai kā, Eiko Ishibashi. Il progetto del film ebbe inizio quando mi chiese di realizzare un filmato per la sua esibizione dal vivo Gift, così che il film è stato concepito come “materiale sorgente originale” per il filmato. Sempre più coinvolto nel film che stavamo creando, ho potuto contare ampiamente sull’aiuto di Eiko e dei suoi amici anche durante le riprese. Questo modo estremamente libero di fare cinema mi ha dato grande energia. Dopo le riprese, ho sentito di aver catturato le interazioni delle persone nella natura e ho completato il lavoro come un unico film con la bellissima musica di Eiko Ishibashi. Spero che il pubblico avverta la forza vitale di queste figure che si muovono immerse nella natura e nella musica.
луиджи Noera