
(da Venezia Luigi Noera con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia, Vittorio De Agrò e Anna Maria Stramondo – Фотографии публикуются любезно Биеннале)
SERGEI LOZNITSA ritorna al Lido con un doc potente attualissimo, mentre nella sezione autonoma GdA si racconta dell’ultima regina della sponda sud mediterranea
Вне конкуренции – NON FICTION
THE KIEV TRIAL di SERGEI LOZNITSA Нидерланды, Украина / 106'
СИНТАКСИС
Il processo di Kiev, anche noto come la ‘Norimberga di Kiev’, ebbe luogo nel gennaio del 1946 in Unione Sovietica, e fu uno dei primi processi postbellici a condannare i nazisti tedeschi e i loro collaboratori. Quindici criminali, colpevoli di atrocità, poi riconosciute dal processo di Norimberga come “crimini contro l’umanità”, affrontarono la giustizia nel caso n. 1679 “sulle atrocità commesse dagli invasori fascisti nel territorio della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina”. Utilizzando filmati d’archivio unici e inediti, Sergei Loznitsa ricostruisce i momenti chiave del processo, comprese le dichiarazioni degli imputati e le deposizioni dei testimoni, tra cui i sopravvissuti di Auschwitz e Babi Yar. Il film mette a nudo la ‘banalità del male’ ed è tremendamente attuale oggi che il popolo ucraino è nuovamente sottoposto alla violenza di barbari invasori.
COMMENTO DEL REGISTA
“Mi sono imbattuto nei filmati dimenticati del processo di Kiev mentre stavo facendo delle ricerche d’archivio per Babi Yar. Context. Avendo avuto accesso a questi filmati unici, tanto potenti quanto i famosi nastri di Eichmann, ho deciso di farne un film che ricostruisse l’intero processo. Как всегда, il mio scopo è quello di immergere gli spettatori nell’atmosfera dell’aula del tribunale, di farli sentire come se stessero vedendo l’intero processo da un posto in tribuna. Quando ho iniziato questo progetto, nella primavera del 2021, non avrei potuto immaginare, neppure nel mio incubo peggiore, che l’Ucraina sarebbe diventata nuovamente un campo di battaglia e che civili innocenti sarebbero stati ancora sottoposti a brutali violenze. Solo che questa volta i barbari invasori indossano uniformi russe. Siamo tornati ottant’anni indietro e pare che non si sia imparata alcuna lezione dalla storia recente… Spero con tutto il cuore che non si debba aspettare troppo prima che i responsabili dei crimini contro l’umanità che vengono commessi oggi in Ucraina siano assicurati alla giustizia.”
ОБЗОР
Documentario agghiacciante in bianco e nero dagli archivi della ex USSR sui colpevoli tedeschi mandati al patibolo il 25 январь 1946 per decisione di un tribunale militare sovietico.
Sergei Loznitsa ha nuovamente fatto irruzione negli archivi. Il regista di origine ucraina realizza un’opera tempestiva, che tocca una questione che è fresca nella mente di molti suoi connazionali oggi: come testimoniare al meglio i crimini di guerra e come separare la vendetta dalla punizione.
Basato su materiale d’archivio scoperto dal regista durante la produzione del suo documentario del 2021 Babi Yar. Context, l’ultimo lavoro di Loznitsa offre al pubblico un posto in prima fila in quella che è diventata nota come la “Norimberga ucraina”, un processo a 15 nazisti e ai loro collaboratori che ebbe luogo a Kiev nel gennaio 1946.
Nonostante la formalità dello stile documentaristico sovietico dell’epoca, quegli operatori di macchina da presa degli anni ’40 avevano chiaramente un interesse per il dramma umano che si stava svolgendo qui. Hanno utilizzato un’ingegnosa gamma di angolazioni fisse per inquadrare i funzionari del tribunale, gli imputati, coloro che erano stati chiamati a testimoniare e i membri del pubblico nell’aula gremita: alcuni si sforzavano di intravedere, altri guardavano attraverso il binocolo, tutti apparentemente toccato da un senso di occasione. Il film ci ricorda quanto questi processi possano essere importanti per l’affermazione di un’identità collettiva.
Il regista e il suo team hanno restaurato il filmato originale e il suono, e Loznitsa – che ottiene anche il merito di “кинодраматург” soprattutto per quanto riguarda la musica, non è nuovo a questo gioco, avendo usato un metodo molto simile in The Trial (2018) e State Funeral (2019), ma con The Kiev Trial in particolare c’è la sensazione che le tre ore di riprese scoperte qui stessero aspettando tre… quarti di secolo perché qualcuno come Loznitsa arrivasse.
La lunghezza della pellicola potrebbe far storcere il naso, in realtà lo spettatore resta incollato alla poltrona fino al tragico epilogo.
Infatti il processo di Kiev non finisce qui, ma con un’esecuzione per impiccagione in una piazza affollata nel centro di Kiev. È una conclusione fortemente scomoda e sconcertante.
GdA SELEZIONE UFFICIALE IN CONCORSO
EL AKHIRA. LA DERNIÈRE REINE (THE LAST QUEEN) из Adila Bendimerad e Damien Ounouri– opera prima Algeria, Франция, Саудовская Аравия, Катар, Тайвань, 2022, 110', prima mondiale – Алжир, 1516. Il pirata Aroudj Barbarossa libera Algeri dalla tirannia degli spagnoli e assume il potere nel regno. Voci dicono che abbia ucciso il Re Salim Toumi nonostante fosse suo alleato. Contro ogni probabilità sarà solo una donna a tenergli testa: la Regina Zaphira. A cavallo tra storia e leggenda le gesta di questa donna sono il simbolo di una lotta, di un travaglio personale e politico affrontato con coraggio per il bene di Algeri.
ОБЗОР
Алжир, 1516. Il re Salim raggiuge una traballante tregua con il pirata e temibile guerriero Aruj per sconfiggere gli occupanti spagnoli. Ma i festeggiamenti sono di breve durata e il re Salim viene assassinato, gettando il regno nella confusione; mentre la maggior parte della sua corte fugge, la regina Zaphira, resta al suo posto. Un sontuoso dramma d’epoca epico vecchio stilee sebbene l’approccio alla regia sia decisamente poco sottile, la prospettiva femminile su un’arena storica tradizionalmente dominata dagli uomini si aggiunge al fascino del film, così come la magnetica interpretazione del personaggio Zaphira.
The Last Queen è uno spettacolo ricco e opulento, con splendidi costumi, sequenze d’azione ambiziose e molta violenza basata sulla scimitarra.
Quando incontriamo per la prima volta Zahira – una figura storica della vita reale, anche se la cui eredità mitica è contestata – non è particolarmente esperta politicamente. L’altra moglie del re, Chegga è molto più astuta riguardo alle macchinazioni del potere e funge da sua consigliera. Tutto questo cambia quando Salim muore e Aruj, l’affascinante corsaro con un braccio solo, prende il potere.
Le sue aspirazioni vanno oltre la corona e si estendono alla moglie del precedente re: chiede la mano di Zahira in matrimonio.
Un dramma storico fin ad ora appannaggio della vecchia Europa che ai nostri occhi occidentali sembrerebbe traslato in maniera goffa sulla sponda sud del Mediterraneo. In realtà si tratta di un riconoscimento identitario.
луиджи Noera