
クリスチャン・ペッツォールドは打たれているすべての時間と場所の難民のための共感の現在と強烈な物語の中でベルリナーレ聴衆
(マリーナ恐ろしいと共同でベルリンからのルイジ・ノエラ – 写真はベルリンの礼儀を公開されています)
Presentato in concorso alla 68° edizione del Festival di Berlino, トランジット è l’ultimo lungometraggio del cineasta tedesco Christian Petzold.
ここで物語は普遍息からの物語であるステージング, フランスで設定, 正確には - ドイツ占領中 - しかし、場所と現代的な衣装で. 男の時代を超えた物語, ゲオルク, il quale si ritrova a Marsiglia con oggetti appartenenti ad uno scrittore appena suicidatosi, tra cui lettere, testamento e vecchie fotografie e del quale ben presto assumerà l’identità. Una volta in città, l’uomo avrà modo di incontrare la famiglia di un suo amico – di cui fanno parte una donna sordomuta ed il figlioletto di otto anni – e la moglie del defunto – la quale non ha mai smesso di cercare il marito. Tra innumerevoli trafile burocratiche per ottenere il permesso di lasciare la Francia e dirigersi in Messico e un’ininterrotta ricerca della propria identità, nasceranno nuovi amori ed importanti affetti con una delle più grandi tragedie dell’umanità sullo sfondo.
我々は同意します: un paese come la Germania ha più e più volte fatto “mea culpa”, cinematograficamente parlando,per quanto riguarda la salita al potere di Hitler prima e l’olocausto poi. Basti pensare all’elevata percentuale di titoli tedeschi ed austriaci che trattano l’argomento. E lo stesso Petzold ha già avuto modo di prendere in esame la cosa, regalandoci nel 2013 una pellicola come Il segreto del suo volto (con un’intensa Nina Hoss), 鳩, anche in questo caso, il tema dell’identità perduta era alla base di tutto il lungometraggio. È appena pochi anni più tardi, しかし, che l’autore tedesco riesce a spiccare il cosiddetto salto di qualità – con トランジット, appunto – dando vita a qualcosa di molto più complesso e stratificato, in cui i temi del nazismo, della ricerca della propria identità e dell’immigrazione si fondono l’un l’altro in modo del tutto naturale. Il risultato finale è, 恐らく, uno dei più maturi lavori di Petzold, che non ha paura di osare e di distaccarsi dalla realtà e dove i personaggi raccontati ed i rapporti che tra di loro nascono ci appaiono tanto effimeri quanto intensi. Rapporti che, in una città di transito (anche a tal proposito, mai titolo fu più azzeccato) come Marsiglia nascono e muoiono da un giorno all’altro, それ, 何らかの方法で, sono comunque destinati a cambiare la vita di chi ne è coinvolto in prima persona. Molto delicata ed intensa, 例えば, l’amicizia che nasce tra Georg ed il figlioletto del suo amico: una sorta di surrogato del rapporto padre-figlio che potrebbe influire sulla decisione del protagonista di lasciare o meno la città. Ma le cose, 明らかに, non sono poi così semplici. Non ci è dato conoscere, 例えば, tutto il background dei personaggi, il quale viene volutamente a malapena abbozzato. Ciò che conta è come sono essi nel preciso istante in cui li vediamo sullo schermo, in questa fase di transito in cui i destini di ognuno sembrano cambiare repentinamente da un momento all’altro.
Vi è solo una persona che, osservando con il dovuto distacco la commedia umana presentataci, ci racconta, con il fare di un romanziere, le vicende del nostro protagonista, stando ad arricchire ulteriormente un lavoro già di per sé meravigliosamente trasbordante, これ, あなたの背中, arriva addirittura al punto di creare una dimensione fantasmagorica perfettamente incastrata nel contesto.
Ad un lungometraggio come questo di Petzold si può rimproverare, 多分, solo il susseguirsi troppo velocemente – man mano che ci si avvicina al finale – dei numerosi snodi narrativi presenti in sceneggiatura. しかし, きっと, anche questo fa parte del gioco. E noi non possiamo far altro che lasciarci condurre per mano lungo le stradine di questa Marsiglia così cosmopolita, così affascinante e così misteriosa come quella raccontataci in questa suggestiva storia senza tempo.
マリーナの恐怖