
Ci siamo quasi alla conclusione della piu’ bella kermesse festivaliera. In quest’ultimi tre giorni delle proiezioni in concorso sono passati gli ultimi sei film:
Bacalaureat di Cristian Mungiu -Romeo, un medico di una piccola città in Transilvania, fa di tutto per la figlia, Eliza, perche’ vada a studiare in un’università inglese. Un thriller con alcuni buchi forse voluti dal regista.
JUSTE LA FIN DU MONDER di Xavier DOLAN – Un film sulla difficolta’ di comunicare in famiglia. Il regista ripete il tema della pazzia. Una piece teatrale con un suo valore, ma che non colpisce lo spettatore.
THE LAST FACE di Sean PENN – Una storia d’amore ambientata durante la guerra fratricida in Liberia, paese africano devastato dalla guerra fra il dottor Miguel Leon, medico umanitario, e la dottoressa Wren Petersen, direttrice di una ONG.
E’ veramente scandaloso che un film commerciale approfitti della sofferenza di milioni di africani.

IT di Paul Verhoeven – Anche questo è un noir dai risvolti burleschi con una deliziosa Huppert.
Ed infine l’ultimo film in concorso FORUSHANDE (prodavač) di Asghar Farhadi – un film noir che si specchia nel piu’ celebre Death of a Salesman di Arthur Miller. L’operazione riesce bene all’iraniano che cosi’ mette una ipoteca sulla Palma d’Oro. E’ proprio vero che gli ultimi saranno i primi!

E’ pure il giorno della cerimonia di premiazione e di chiusura della rassegna collaterale Un Certain Regard con la proiezione del film vincitore. Ovviamente noi tifiamo per PERICLE IL NERO (PERICLES) di Stefano MORDINI, ma ci sono altri film che potrebbero ambire al premio come ad esempio il poetico UMI YORIMO MADA FUKAKU (DOPO LA TEMPESTA) di KORE-EDA Hirokazu – Il cineasta giapponese ci regala una pagina lirica del concetto di famiglia. Stori delicatissima da gustare dall’inizio alla fine. Vedremo.