The dark side of Tony Servillo in the exhibition at the Auditorium Parco della Musica in Rome , with his brother Beppe.

Di ritorno da una applauditissima esibizione dell’attore italiano che più stimo Tony Servillo, insieme all’altrettanto esuberante fratello Beppe, cantante di professione, mi sono ritrovato davanti ad un dubbio esistenziale. L’accompagnamento dei due artisti a cura di tre violoncelli ed una viola è stata impeccabile. Stand ovation e accompagnamento del pubblico all’intonazione didove sta ZA ZA, o Madonna mia,  . . .”. Però ad un tratto mi sono sentito immerso in una serie di battute di Tony Servillo che interpretava un uomo disperato che non riesce ad accettarsi. Mi chiedo se era necessarioscomodarei Santi in Paradiso e persino Cristo? And, è stato pure applaudito, ma freddamente. Lo spettacolo dei due outsider, moderni eredi della Commedia dell’Arte napoletana dei fratelli Scarpetta, ha messo a nudo le fragilità di Napoli ma anche la bellezza dell’idioma partenopeo che è conosciuto in tutto il mondo. Lo spettacolo è stato condotto impeccabilmente e l’ensemble dei legni diretta da Beppe Servillo non si è risparmiata nelle due ore di spettacolo eseguendo musiche tra loro molto distanti. Perciò ringraziamo gli artisti per l’impegno che ci hanno messo. A Tony Servillo è da chiedere il perché della scelta di utilizzare un linguaggio si inappropriato. Era proprio necessario?

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