Inquieta e diverte, #PovereCreature, trascinando lo spettatore in un universo (o meglio, tanti universi) dove la carne, il corpo, si presta alla creazione, come fosse una tela bianca Lanthimos continua il suo viaggio ai confini dell’assurdo, indagando con uno sguardo distorto, elegantemente estetizzato dall’uso dell’obiettivo fish-eye (già fetish del regista ne La favorita). Povere Creature tocca tanti temi - il suicidio, la creazione, la solitudine, l’identità, la violenza domestica, il rapporto uomo-donna… il sesso. E se anche riconosciamo il tocco del regista, il vero “pennello” che colori, scenografie e silhouettes ci suggeriscono