Ebraismo e Israele nel Cinema 12ma edizione c/o Casa del Cinema, Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani Commedie, drammi, documentari, panel con professionisti dell'animazione, del giornalismo documentario e della serialità televisiva, ospiti e anteprime italiane. Queste alcune delle varie anime del Pitigliani Kolno’a Festival - Ebraismo e Israele nel cinema, che, giunto alla dodicesima edizione, torna a Roma dal 18 al 23 novembre 2017. Consuete le location - Casa del Cinema e Centro Ebraico Italiano il Pitigliani - della kermesse a entrata gratuita fino a esaurimento posti e dedicata alla cinematografia israeliana e
Primo piano
Speciale #ROMAFF12 – Tutti ne Parlano: Insyriated – vivere un giorno della guerra in Siria (di Ambra Pelliccia)
La pellicola è stata presentata all'ultima Berlinale (NDR) Il cortile di un condominio abbandonato, la carcassa di una macchina, il grigio dei rottami e delle macerie che sembra colorare anche le prime luci dell’alba. Sarà a la prima e l’unica immagine di quello che c’è fuori, la cinepresa poi entra dalla finestra di un appartamento, nella casa di Oum Yazan (Hiam Abbas) rinchiusa insieme ai propri cari per sfuggire e nascondersi dalla guerra. Come una guida matriarcale, Oum cerca di proteggere le loro vite e di difendere quei pochi, normali sprazzi
ALLA TERZA EDIZIONE DELL’ #IVELISECINEFESTIVAL 45 LE OPERE SELEZIONATE
Saranno 45 le opere cinematografiche che andranno in concorso alla terza edizione dell’IveliseCinefestival, festival di corti e documentari, prodotto dal Teatro Ivelise e dall’Associazione Culturale Allostatopuro ed organizzato con il patrocinio di ACSI e Metis Teatro ed in collaborazione con il Teatro Kopò ed il Caffè Letterario Mangiaparole. La manifestazione si svolgerà, con una proiezione parallela, nei giorni 30 novembre e 1-2 dicembre non solo al Teatro Ivelise, ma anche in altre sedi artistiche della Capitale: il Nuovo Teatro Kopò, il Caffè Letterario Mangiaparole e l’Associazione Culturale Metis Teatro. Domenica
Speciale #ROMAFF12 – INCONTRI RAVVICINATI: Christoph Waltz
Dal nostro inviato speciale Stefano Coccia al quale va il nostro grazie Ennesimo momento di gloria, per uno dei più apprezzati interpreti di Bastardi senza gloria: nato a Vienna da genitori tedeschi, Christoph Waltz durante l’incontro avvenuto il 26 ottobre all’Auditorium ha confermato di essere non soltanto un attore sopraffino, ma anche un uomo arguto, di vasta cultura e dagli interessi cinematografici tutt’altro che banali. Vieppiù la brillante conversazione tra lui e Antonio Monda, direttore della Festa del Cinema, è stata intervallata da spezzoni di alcuni tra i lungometraggi più rappresentativi della
Speciale #MEDFILMFESTIVAL 2017 – EXTRA #2
Domenica è stata una giornata molto intensa con il Focus sul Cinema Tunisino che ci ha mostarto attraverso una famiglia disgregata le tensioni nel paese più vicino alla sponda europea del Meditteraneo con TUNIS BY NIGHT, seguito da un film sulla Algeria presentato al 70mo Festival di Cannes UNTIL THE BIRDS RETURN, anch'esso un ritratto del paese delmagrebino con le sue varie sfaccettaure. Vi proponiamo le interviste con il regista ed il produttore rispettivamente. Buona Visione. https://youtu.be/mexP9DuUA-Y https://youtu.be/ziK7ls-WwKc https://youtu.be/FcykeZhEb1w https://youtu.be/40xIpmJTZfY https://youtu.be/SDvUdU7NlnA https://youtu.be/QfwlIu8Crwo
The big Sick di Michael Showalter, una gradevole commedia
Nelle sale italiane dal 16 novembre, The big Sick è l’ultimo lungometraggio diretto da Michael Showalter. Il lungometraggio ci racconta la storia vera tra il comico Kumail Nanjiani (qui, tra l’altro, nel ruolo di sé stesso) e sua moglie Emily V. Gordon, i quali si sono conosciuti durante uno spettacolo di lui e, con il passare del tempo, hanno dovuto farei conti con la diversità delle loro culture di origine, oltre che con la singolare malattia di lei, la quale, però, ha permesso a Kumail di capire quali fossero i suoi veri sentimenti
Speciale #MEDFILMFESTIVAL 2017 – EXTRA #1
E' iniziato ieri con un potente film dalla Tunisia La Bella e Le Bestie di Kaouther Ben Hania la 23ma edizione del più antico Festival della Capitale, a guida della infaticabile Ginella Vocca. La serata inaugurale è stata speciale per la presenza della senatrice Emma Bonino alla quale è andato il Premio alla Carriera. In una sala sold out è stato un appaluso continuo ad interrompere le parole della Bonino. Il programma che conta quasi 100 pellicole è riassunto negli ineterventi in Conferenza Stampa di Silvia Costa, Giulio Casadei e
Speciale #MEDFILMFESTIVAL – ROMA 10/18 NOVEMBRE 2017
La XXIIIma edizione incentrata su “Il Mediterraneo nello sguardo delle Donne” Torna il MedFilm Festival, il primo e più importante evento in Italia dedicato al cinema del Mediterraneo. Il festival, diretto da Ginella Vocca, si terrà dal 10 al 18 novembre presso il Cinema Savoy e il MACRO - Museo di arte contemporanea di Roma. «C’è un “corridoio umanistico” che attraversa il Mediterraneo da 23 anni: è il MedFilm Festival, che propone film, documentari, dibattiti, mostre e cultura dei paesi del Mar Mediterraneo. Dalla penisola iberica ai Balcani, dai paesi arabi all’Italia, il MedFilm è un corridoio culturale che
Malarazza, Già il titolo vi introduce al tema. Il dilemma è al Cinema o in televisione?
Nelle sale italiane dal 9 novembre, Malarazza è l’opera seconda del giovane regista Giovanni Virgilio. È a tutti gli effetti una storia universale, quella che ci viene qui presentata: la storia della giovane Rosaria, madre di un ragazzo di quattordici anni, la quale, dopo essere stata costretta a sposarsi perché incinta, viene costantemente maltrattata dal marito Tommasino Malarazza, un boss locale quasi caduto in rovina che chiede a sua moglie anche i pochi soldi guadagnati in lavanderia. Non sarà facile per la donna prendere la decisione di andarsene di casa insieme a suo
Speciale #ROMAFF12 – Cabros de mierda, per non dimenticare (recensione di Ambra Pelliccia)
Cile 2017. Samuel è davanti al Museo della Memoria di Santiago del Cile è lì per incontrare una ragazza, Gladys (Nathalia Aragonese) “Sei uguale a tua madre” sono le uniche parole che le dice, prima che gli stessi occhi neri di Nathalia Aragonese tornino al 1983 ad interpretare quelli di sua madre, anche lei si chiama Gladys ma tutti la chiamano “la francese” vive in una baraccopoli di Santiago del Cile negli anni della dittatura di Pinochete, insieme alla madre, alla piccola Gladys e nello stesso spazio comune con anziane vicine