#BERLINALE 74ma Ed. 15/25 febbraio 2024 SPECIALE #18 (DAY 6)

Da Marlene-Dietrich-Platz il focus del giorno: una storia cupa del ‘700 di caccia alle streghe affascina la sala

(da Berlino Luigi Noera con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia e Vittorio D’Agrò della Redazione RdC– Le foto sono pubblicate per gentile concessione della #BERLINALE)

Competition

Des Teufels Bad (The Devil’s Bath) di Veronika Franz, Severin Fiala | WP

Sinossi: Alta Austria, 1750. Agnes, una giovane donna sposata, si sente una straniera nel mondo del marito. Un atto scioccante sembra essere la sua unica via d’uscita. Un profondo e inquietante ritratto psicologico di una donna, basato su documenti storici del tribunale.

Recensione: l’incipit ci catapulta nell’Europa dei riti sacrificali realmente accaduti tra il 1700 ed 1800 in zone di lingua germanica in una atmosfera cupa di credenze e caccia alle streghe. Un bambino piange sul limitare di un bosco, una donna (la madre) lo accompagna fino a delle cascate e lo fa precipitare di sotto, tanti anni dopo viene giustiziata ed un uomo amputa al cadavere una falange.

Come inizio lo spettatore si trova ad affrontare una situazione sconvolgente fatta di dicerie, di ignoranza.

Ma riavvolgiamo la storia: la stessa giovane donna Agnes si reca nel villaggio del promesso sposo per la cerimonia nuziale. Il marito ha acquistato un capanno dove andare a vivere insieme con Agnes. Suo fratello le regala un amuleto che la proteggerà. Il giovane Wolf invece di consumare le nozze preferisce masturbarsi! La storia si fa più cupa quando   nel bosco viene mostrato il cadavere putrefatto di una donna giustiziata in odore di stregoneria.

Agnes ha difficoltà ad integrarsi nella comunità del marito e le altre donne per le dicerie si tengono lontane da lei quando ad esempio al ruscello tutte insieme fanno il bucato!

Agnes però fa amicizia con una donna che è anche lei messa al bando dalla comunità, al punto che la suocera la sconsiglia di frequentarla.

In questo clima di sospetto la situazione per Agnes peggiora, sebbene il marito sia più comprensivo e le dia il tempo per integrarsi nella nuova situazione. Però Agnes si rifugia in se stessa in un crescendo della tensione drammaturgica infliggendosi punizioni corporali. E’ un periodo buio in Europa durante il quale vengono messe in atto pratiche barbare popolane al fine di cacciare il maligno! Inutilmente il marito Wolf cerca di ricondurre Agnes alla ragione cosicché decide di ripudiarla riportandola alla casa materna adducendo che è posseduta dal diavolo. Agnes come descritto nell’incipit si macchia di infanticidio e si costituisce volendo porre fine alla sua vita. Nel tragico epilogo il sangue della condannata va bevuto come era nella pratica corrente e festeggiare la cacciata del diavolo con canti e Danze. Di questi casi all’epoca ne vennero documentati oltre 400!

Panorama

I Saw the TV Glow di Jane Schoenbrun

Sinossi: L’adolescente Owen sta solo cercando di sopravvivere nella vita di periferia quando il suo compagno di classe gli fa conoscere un misterioso programma televisivo notturno, una visione di un mondo soprannaturale al di sotto del loro. Nel pallido chiarore della TV, la visione della realtà di Owen inizia a incrinarsi.

Recensione: questo film che parla di adolescenza avrebbe avuto un posto considerevole nella sezione Generation, ed invece lo ritroviamo nella sezione più generalista Panorama.

Infatti la sala è gremita da giovanissimi per l’argomento che liriguarda da vicino.

La passione per le serie TV a sfondo fantasy dove l’immaginazione prende il volo.

E’ un film visionario su una passione presa troppo sul serio perché inesperti della vita reale! Il bello è che la passione man mano che gli anni passano cresce a dismisura come se ci fosse un blocco emotivo nella crescita. In fondo è vero che l’audiovisivo può diventare una dipendenza per fuggire dalla realtà.

Luigi Noera

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