#VENEZIA80 – 30/8 -9/9/2023 SPECIALE #6: (DAY 3) Le pillole di Maria Vittoria Battaglia

(da Venezia Luigi Noera con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia e Vittorio De Agrò (RS) – Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Biennale)

Il regista Claudio Casale presenta un’opera enigmatica, virtuosistica

BIENNALE COLLEGE

The Year of the Egg, di Claudio Casale

SINOSSI

Adriano e Gemma sono una giovane coppia in attesa del primo figlio e hanno deciso di farlo nascere lontano da un mondo in cui l’attenzione allo spirito è oscurata dal lavoro, dai vincoli sociali e dal profitto.

Si sono quindi rivolti alla comunità dell’Uovo: un gruppo spirituale che, sotto la guida di Guru Rajani, vive in contemplazione della fertilità e trascorre in comunione i momenti dei pasti, di meditazione e di preghiera, come un’unica grande famiglia unita sotto l’ombra dell’Uovo dorato che troneggia nel tempio. Gemma ha meno difficoltà di Adriano a integrarsi, ma quando finalmente entrambi si sentono parte della comunità, un fatto imprevisto trasforma quel luogo incantato, di condivisione e serenità, nel teatro di una nuova solitudine. Gemma e Adriano si troveranno immersi in un dolore sconosciuto, così vicini ma troppo distanti per vedersi; solo allora, riceveranno un dono che potrà cambiare il loro modo di guardare ogni cosa e di pensarsi compagno, compagna, padre e madre.

 

COMMENTO DEL REGISTA

In una società che appare sempre più complessa e fuori controllo, tanti scelgono la chiarezza offerta da una microcomunità, che sia un forum online, una comune o un trend topic della durata di pochi giorni. E in un mondo che glorifica il materialismo, l’eco di una spiritualità a portata di mano attira sempre più persone.

Adriano e Gemma, seguendo il loro istinto e il desiderio di un modello di vita diverso che non posso che condividere, decidono di entrare nella comunità dell’Uovo. Ma nessun luogo può accogliere le sfumature imperfette che vivono in ognuno di noi, se prima non siamo noi stessi ad accettarle. Solo allora, forse, si può ricevere un nuovo dono, magico e inaspettato.

RECENSIONE

Il regista Claudio Casale presenta un’opera enigmatica, virtuosistica, in cui l’unità narrativa è spesso interrotta da immagini artificiali magmatiche, che a tratti sembrano rimandare all’anatomia umana. Protagonista, una giovane coppia in attesa che nel tentativo di fuggire dal caos quotidiano del terzo millennio si ritira in una comunità spirituale orientaleggiante, devota a un uovo che simboleggia la fertilità.

Gemma diventa ogni mese più devota, Adriano, di più difficile lettura, sembra voler accontentare la sua compagna più che essere mosso da vera fede. Tuttavia, la giovane coppia trova nei mesi un equilibrio, e nei paesaggi bucolici tutto sembra andare per il meglio, sino ad un tragico evento che scombussola i loro credi. Da qui il film cade in una spirale sempre più enigmatica, l’inverosimile prende il posto della linearità e i protagonisti iniziano un percorso a tratti incomprensibile.

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