Le retrospettive della Diagonale’22: RAUSCH e COME AND SHOOT IN THALIWOOD

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Come pensa, mette in scena, negozia e tematizza l’ebbrezza il cinema? Al cinema austriaco – forse all’Austria stessa – non si può non riconoscere una propensione all’ebbrezza. In un’epoca in cui la fuga inebriante dalle imposizioni della vita quotidiana, compresi i suoi alti e bassi, non è mai del tutto accettata, uno sguardo al cinema narcotico è più che mai utile. A causa della pandemia, l’intossicazione diventa un palcoscenico politico, la sua gestione personale e sociale una decisione fondamentale. Tra il 6 e il 10 aprile, la sezione Rausch a Graz presenterà film di Michael Glawogger, Kurt Kren, Mara Mattuschka, Ulrich Seidl e Sabine Derflinger … Prost!

 

Con il programma Come and shoot in Thaliawood, il Festival del Cinema Austriaco integra anche la mostra “Film und Kino in der Steiermark”, che è attualmente in corso fino all’8 gennaio 2023 al Museum für Geschichte. Lo speciale, organizzato dalla SYNEMA – Gesellschaft für Film und Medien, riunisce tre film della Traumfabrik di Graz Thaliwood, la “città del cinema” sul terreno dell’aeroporto Thalerhof, con cui la Alpenfilm-Austria-Gesellschaft avviò un tempo un prospero studio sulla Stiria occupata dagli inglesi, dove furono girati 17 film tra il 1947 e il 1953. Inoltre, i registi stiriani saranno invitati a fare delle visite guidate alla mostra nel Museum für Geschichte durante la Diagonale. Tali visite avranno luogo l’8, il 9 e il 10 aprile alle 15 di ogni giorno.

 

Gli speciali storici Rausch e Come and shoot in Thaliawood avranno luogo tra il 6 e il 10 aprile in occasione della 25° Diagonale a Graz e offriranno la rara opportunità di vedere, lontano dalla capitale, opere in parte appositamente digitalizzate e restaurate dagli archivi cinematografici locali.

 

Programma della sezione Rausch

 

Slugs (Michael Glawogger, AT 2004)

In Referenz: Attabambi Scheissmichan (Paul Poet, AT/DE 2020)

Contact High (Michael Glawogger, AT/DE/LU/PL 2009)

Hotel Rock’n’Roll (Michael Ostrowski, Helmut Köpping, AT 2016)

Plasma (Mara Mattuschka, AT 2004)

Estasi (Gustav Machatý, AT/CZ 1933)

Rauschlied aus „Künstlerblut”. Tonbild mit Alexander Girardi (AT 1906)

Step on it (Sabine Derflinger, AT/DE 2001)

Hände zum Himmel (Ulrike Putzer, Matthias van Baaren, AT 2013)

Che bella è la vita (Rainer Frimmel, AT 1997)

Erdbeerland (Florian Pochlatko, AT 2012)

Der Ball (Ulrich Seidl, AT 1982)

Prost (Ernst Schmidt jr, AT 1968)

Schwechater (Peter Kubelka, AT 1958)

17/68 Grün-rot (Kurt Kren, AT 1968)

Rauchen und saufen (Albert Sackl, AT 1997)

Odessa (Catrin Bolt, AT 2011)

Happy-End (Peter Tscherkassky, AT 1996)

Dreh & Trink (Veronika Franz, Severin Fiala, AT 2013)

23/69 Underground Explosion (Kurt Kren, AT 1969)

Die Totenschmecker (Richard Jackson, ovvero Ernst Ritter von Theumer sen., DE 1979)

Club 2-Miniaturen (selezionate e compilate da Camillo Foramitti)

 

L’ebbrezza è un topos centrale del cinema austriaco. Tra espansione sensoriale e costrizione, funziona come un motore nelle sceneggiature dei lungometraggi e nei format televisivi. Spesso, però, i film stessi sono inebrianti. In quanto soggetto poliedrico sul grande schermo, suggerisce molte cose: leggerezza, desiderio di emancipazione, barcollamento, repressione, insensatezza, stupidità, sfregio, distruzione…

 

Dalla provincia alla città, dalla gioventù alla vecchiaia, dall’industria del turismo alla sfera privata, dalla vita alla morte…

 

Il nucleo della sezione Rausch è la trilogia Sex, Drugs and Rock’n’Roll di Michael Glawogger. Mentre il primo capitolo, Slugs (AT 2004), già a suo tempo si era rivelato un fenomeno eccezionale nel panorama della commedia nazionale, è soprattutto il capitolo centrale, Contact High (AT/DE/LU/PL 2009), a essere considerato una pietra miliare per la sua ilarità psichedelica. Il programma di tre lungometraggi vede il suo gran finale in Hotel Rock’n’Roll (AT 2016), realizzato da Michael Ostrowski e terminato da Helmut Köpping dopo la morte prematura di Glawogger. Per creare l’atmosfera di Contact High, sarà anche proiettato il cortometraggio sperimentale Plasma (AT 2004) della poliedrica regista Mara Mattuschka, che ha anche contribuito all’animazione del lungometraggio di Glawogger.

 

A proposito di percezione: “Nessuno nella vita si è mai pentito di un tale ronzio al momento giusto”. Con queste parole, la star dell’operetta Alexander Girardi ha creato l’atmosfera già nel 1906 per mezzo di un’immagine sonora – una prima, curiosa forma di video musicale, per così dire. In seguito, lo sconvolgente Estasi (AT/CZ 1933) di Gustav Machatý integrerà ulteriormente il programma. Estasi è un vero e proprio evento – non solo e nemmeno tanto per le scandalose scene di nudo della futura icona (di Hollywood) Hedy Lamarr. Dopo decenni in cui il film è stato disponibile solo in innumerevoli versioni rimaneggiate o censurate, il Filmarchiv Austria è ora riuscito a restaurare la versione originale. Il film potrà finalmente essere presentato alla Diagonale’22 come Machatý l’ha concepito.

 

Il programma continua con una promettente frenesia “alpina”: In Step on it di Sabine Derflinger (AT/DE 2001) lo ski lift è ancora ben oliato in fase pre-pandemica – un perfetto esempio della mentalità austriaca dell’ebbrezza e del relativo acume del business turistico. Non lontano dalla frenesia radicale delle feste stagionali invernali, in Hände zum Himmel (Ulrike Putzer, Matthias van Baaren, AT 2013) – un vero gioiello del cinema documentario austriaco – la leggenda dello sci Hansi Hinterseer ci invita a una rilassante messa in montagna sull’Hahnenkamm di Kitzbühel. L’atmosfera è tranquilla, affascinante – eppure in qualche modo ossessionante.

 

Ci sono anche immagini da cartolina del Tirolo nel breve e sagace (anti-)Heimatfilm di Rainer Frimmel Che bella è la vita (AT 1997). Si tratta del preludio di un viaggio in campagna che continua nell’euforico film di diploma di Florian Pochlatko alla Vienna Film Academy Erdbeerland (AT 2012, premio Diagonale per il miglior cortometraggio). Erdbeerland racconta il dilemma dell’essere adolescente tra lezioni di ginnastica, vita quotidiana e profonde insicurezze nell’affrontare il sesso. Di esattamente trent’anni prima, e anch’esso girato all’Accademia del Cinema di Vienna, è la “farsa provinciale” (Stefan Grissemann) Der Ball (AT 1982) di Ulrich Seidl, in cui i suoi intervistati parlano in euforica attesa del ballo annuale della scuola Horner. Der Ball viene mostrato per la prima volta a Graz come parte del programma della Diagonale.

 

In definitiva, anche il programma di cortometraggi dello speciale storico condensa un’esperienza inebriante. Tale programma presenta il titolo significativo “Prost!” e riunisce opere cinematografiche d’avanguardia che rendono tangibile l’estasi, la trance e l’euforia senza effetti collaterali. Comune denominatore: l’influenza dell’alcol. In mostra ci sono Prost di Ernst Schmidt jr. (un gioco di luci di Expanded Cinema, AT 1968) Schwechater di Peter Kubelka (l’uso innovativo della birra come materiale cinematografico, AT 1958), 17/68 Grün-rot di Kurt Kren (un poema a luci di bottiglia, AT 1968), Rauchen und Saufen di Albert Sackl (AT 1997), Odessa di Catrin Bolt (il disincanto ubriaco della famosa scena del film muto La Corazzata Potemkin, AT 2011), Happy-End di Peter Tscherkassky (un appetibile studio temporale di homemovie, AT 1996), Dreh & Trink di Veronika Franz e Severin Fiala (un autoesperimento alcolico con una telecamera rotante, AT 2013) e 23/69 Underground Explosion di Kurt Kren (con alcol e anfetamine nel cinema d’avanguardia, AT 1969). Con queste premesse: Prost!

 

Il tema della sete di sangue è la colonna portante in Die Totenschmecker di Ernst Ritter von Theumer sen. (DE 1979), che qui usa il suo pseudonimo internazionale Richard Jackson. Die Totenschmecker è un folle mix anni ’70 a metà strada tra Heimatfilm e film dell’impronta di Non aprite quella Porta, in cui il regista si diverte semplicemente a stravolgere un intrattenimento altrimenti pacifico, da mondo ideale. Curiosa almeno quanto la variegata e riscoperta filmografia di von Theumer è la storia stessa di Die Totenschmecker, che, dopo diverse uscite cinematografiche senza successo con titoli diversi, fu in seguito mostrato anche in televisione in una versione leggermente censurata. La Diagonale’22 offre la possibilità di rivedere il film al cinema in 35mm.

 

Inoltre, la Diagonale mostrerà spezzoni del mitico format televisivo Club 2 – selezionate e compilate da Camillo Foramitti – che anticiperanno le proiezioni della sezione Rausch. Nel 1976, la prima stagione di Club 2 è stata trasmessa sulla ORF e ha regalato all’Austria punti di discussione e momenti televisivi indimenticabili per vent’anni: movimenti studenteschi del 1968, la vedova di un criminale di guerra, erotomani, il Segretario di Stato americano, premi Nobel, streghe autoproclamate, il Dalai Lama e un serial killer si incontrano sulle poltrone di pelle di Club 2 e si raccontano. Intelligente e stupido, stimolante, irritante e a volte confuso.

 

“Un programma che non vuole né bere fino allo stordimento né provocare un senso di disgusto. Una proposta di evasione. Sempre sull’orlo dell’abisso”.

— Sebastian Höglinger e Peter Schernhuber, direttori artistici del festival

 

 

Programma della sezione Come and shoot in Thaliwood

Prämien auf den Tod (Curd Jürgens, AT 1949)

tracing THALERHOF (Lotte Schreiber, AT 2014)

Schuss durchs Fenster (Siegfried Breuer, AT 1949)

Quattro in una Jeep (Leopold Lindtberg, CH/AT 1951)

 

Dopo il 1945, la sezione cinematografica britannica della Psychological Warfare Branch in Stiria controlla la distribuzione delle produzioni straniere e permette la distribuzione di film tedeschi “incriminati” solo dopo che tutte le scene con riferimento al nazionalsocialismo sono state rimosse. A Graz, viene fondata una piccola casa di produzione, la Filmstadt, sul terreno dell’aeroporto Thalerhof, che è affettuosamente soprannominato “Thaliwood”. Su iniziativa della Alpenfilm-Austria-Gesellschaft, 17 importanti film sono stati girati qui dal 1947 al 1953.

 

Alla Diagonale’22, il film poliziesco Prämien auf den Tod (AT 1949) – esordio alla regia di Curd Jürgens con protagonista l’attore Siegfried Breuer – sarà proiettato insieme al cortometraggio tracing THALERHOF di Lotte Schreiber (AT 2014). Sarà presente, inoltre, il noir comico Schuss durchs Fenster di Siegfrid Breuer (AT 1949), in cui le due star Curd Jürgens e Siegfried Breuer si alternate davanti e dietro la macchina da presa. Il programma sarà completato da Quattro in una Jeep di Leopold Lindtberg (CH/AT 1951), proiettato in concorso a Cannes e vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale. Dopo la realizzazione di 17 film, gli studi Thalerhof cessarono l’attività nel 1953, principalmente per ragioni finanziarie. Il settore cinematografico era in crisi.

 

Il festival si svolgerà dal 5 al 10 aprile 2022. Il programma completo della Diagonale’22 sarà disponibile online dal 25 marzo alle 13:00. La vendita dei biglietti inizia il 30 marzo.

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