
(da Berlino Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marina Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Berlinale)
A Panorama Dafne di Federico Bondi commuove mentre in Concorso scopriamo il negazionismo ai tempi di Stalin della affezionata Agnieszka Holland
In CONCORSO Teona Strugar Mitevska presenta una improbabile versione del potere statale e religioso nella regione macedone dove i riti sono appannaggio maschile, trovare un lavoro senza essere bella è un problema per la giovane trentaduenne Petrunia che si vede costretta a sfidare il potere costituito. Tante soluzioni cinematografiche ben congegnate che attirano il pubblico e la critica a tal punto da decretare che è questo il film della Berlinale. Sarà ma il fatto non convince perché sono tanti i luoghi comuni messi in bella mostra da una assidua regista della Berlinale, anche se l’argomento grottesco esiste anche nella società macedone. Il titolo quantomeno fuorviante è però accativante Gospod postoi, imeto i’ e Petrunija (God Exists, Her Name is Petrunya).
Altra regista affezionata alla passarella berlinese è Agnieszka Holland che presenta un biopict su un reporter inglese poco prima che Hitler e Stanlin facessero il patto scellerato per divedersi l’Europa dopo la Grande Guerra. Il titolo è Mr. Jones e ci mostra come anche allora la fake news avevano il ruolo importante per convincere l’opinione pubblica mondiale che in Russia non stava accadendo la ennesima catastrofe alimentare causata dalla politica centralizzata dello stalinismo. Milioni di Russi ridotti in povertà per sopperire la carestia della capitale. Lo scontro tra i media occidentali poco concentrati sul quel disastro annunciato che sarebbe stata la Seconda Guerra Mondiale. La figura del reporter che a tutti i costi vuole mostrare al mondo intero la verità. Una bella prova d’autore della Holland che però non ha ricevuto il plauso della critica. Mentre FUORI CONCORSO l’israeliano Yuval Adler presenta The Operative una spy story perfettina che si gioca sul tavolo dei servizi del Mossad e ruota attorno a una giovane donna senza radici con tanti skills assoldata per una operazione in Iran. Un Block buster ben confezionato ma senza colpi di scena magistrali. Come al solito i bei film sono presentati a
Panorama dove l’italiano Federico Bondi con Dafne commuove il pubblico e la critica. Come in un altro film già passato (37 secondi) si parla di disabilità che però diventa un elemento di riscatto per la protagonista affetta dalla sindrome di down. La giovane deve fare i conti improvvisamente con la perdita della madre e ne nasce un intimo racconto tra lei e il padre. Gli attori sono non professionisti ma hanno messo a nudo tutta la loro umanità consegnandoci un gioiellino che merita di essere premiato. Sempre a
Panorama una pellicola di segno opposto Divino Amor (Divine Love) del brasiliano Gabriel Mascaro su una setta pseudo evangelica dove riti psichedelici accompagnano amplessi tra coppie in crisi. Una storia senza senso indecente.
E’ nella sezione Panorama DoC due documentari sull’attualità della libertà repressa. La prima su una famiglia che scappa dalla guerra e si ritrova dopo tre anni ad attendere per mesi nei campi di prima accoglienza Serbi lo status di rifugiato. Girato con mezzi di fortuna dai due filmaker coniugi protagonisti Hassan Fazili & Emelie Mahdavian, Midnight Traveler ci mostra quello che avviene nel loro piccolo mondo familiare nella quotidianità del viaggio verso la libertà. L’altro è Talking about Trees l’irriducibile inno di alcuni attori e registi sudanesi diretti da uno di loro Suhaib Gasmelbari che vogliono far risorgere l’arte cinematografica in Sudan dopo che lo stato islamico ne ha vietato l’uso. Entrambe le pellicole meritano di essere premiate.
Per FORUM il giovane russo Alexander Zolotukhin, allievo di Sokurov ci consegna una delicata storia in Malchik russkiy (A Russian Youth) su un giovanissimo soldatino che si ritrova tra gli orrori della guerra di trincea. L’accostamento della musica sinfonica dal carattere gioioso stride con la dura realtà della trincea e dell’ospedale di guerra con tutte le sue atrocità in una pellicola dove i colori e le scene sono sfumate quasi a voler essere solo un incubo e niente più. Ed invece
è la vita anzi la giovinezza del soldatino. L’unico italiano tra i 39 film di Forum è quello della giovane Sara Summa con Gli ultimi a vederli vivere. Storia di una famiglia per la quale il destino è segnato inesorabilmente. Trasposizione di una storia di cronaca nera tutta americana nel paesaggio del meridione italiano in una campagna brulla dove i personaggi inconsapevoli vanno incontro a loro destino
Infine siamo riusciti a fare una incursione nella sezione giovanile Generation 14plus dove è stato proiettato Ringside di Andre Hörmann. La storia di un ragazzo che per sfuggire alle tentazioni della violenza della strada si allena e si prepara al match di boxe che gli cambierà la vita.
TALENTS
E’ iniziata oggi negli spazi del teatro HUA l’edizione 2019 dei Talents con il Focus su MISTAKE , ai quali partecipano artisti presenti alla Berlinale per condividere con le giovani talents la loro esperienza di quando erano alle prime armi.
In particolare Vi racconteremo le nostre impressioni su:
ADOLESCENCE: THE CINEMA OF TÉCHINÉ ANDRÉ TÉCHINÉ
BERLINALE HOMAGE: THE LOOK – CHARLOTTE RAMPLING
IN THE AFTERMATH: SAVIANO’S WRITINGS ROBERTO SAVIANO
Ma ci sono pure Panel interessanti sui nuovi media come 30 SWEET STREAMS: WHAT’S NEXT ON NETFLIX FOR FILMMAKERS